Villa Aldobrandini

Gioiello artistico italiano dell’ultimo cinquecento, Villa Aldobrandini è resa unica dal grandioso ninfeo di 2500 mq con fontane e terrazze su più livelli.

La Villa ha una capienza interna fino a 300 persone ed esterna sino a 2000 che la rendono ideale per organizzare grandi eventi all’aperto, manifestazioni pubbliche, cene di gala e cerimonie. Vi è la possibilità di montare tensostrutture per poter cenare al coperto con ogni condizione atmosferica, godendo della splendida vista del ninfeo e delle fontane.

La location

Villa Aldobrandini si distende su una serie di terrazze alte e regolari, su una delle quali sorge il palazzo. La facciata principale dell’edificio è scandita verticalmente da lesene e si conclude nella parte centrale con una sopraelevazione racchiusa da un enorme timpano spezzato. 

All’interno della Villa è presente una terrazza, mentre l’interno presenta un seminterrato riservato alle cantine, oltre che agli alloggi dei gentiluomini di servizio. È disponibile poi un vestibolo con una cappella laterale che precede il grande salone che occupa la parte centrale del piano. Ai lati del salone troviamo invece le stanze. Infine, il piano superiore in passato ospitava le stanze destinate al personale al servizio di Pietro Aldobrandini e all’ultimo piano erano situate le stanze riservate agli ospiti.

Tipologia

Dimora storica

N. sale

10

Capienza interna

300

Capienza esterna

2000

Apertura

Tutto l’anno

La storia

La Villa Belvedere Aldobrandini di Frascati sorge alle pendici del monte Tuscolo sulle rovine di preesistenze latine e romane, si dice infatti che lì sorgeva la famosa Villa di Lucullo.

Ultimamente nel cortile della Villa sono stati rinvenuti dei grandi massi squadrati di epoca preromana, resti probabilmente di un tempio etrusco latino.

Alla fine del 500 il territorio che oggi costituisce il parco della Villa, insieme a delle modeste costruzioni viene acquistato dal Cardinale Pietro Aldobrandini, il conquistatore di Ferrara come ricorda una lunga scritta che corre sotto la balaustra del Ninfeo, che costruisce un grandioso edificio con fontane la cui rappresentazione compare in stampe, quadri e riproduzioni sparse in tutta Europa.

L’edificio fu progettato dall’illustre Architetto Giacomo Della Porta, i lavori furono poi diretti da Carlo Maderno che ultimò la Basilica di San Pietro e le fontane da Domenico Fontana. Assume grande notorietà la stanza di Apollo o del Parnaso con i suoi pregiati mosaici variopinti, gli affreschi del Domenichino e le statue lignee policrome delle muse di Pegaso e di Apollo.

Alla estinzione della famiglia Aldobrandini la Villa fu contesa tra i suoi eredi Borghese e Pamphili rimanendo infine al ramo secondogenito dei Borghese che riprese il cognome Aldobrandini.

Fu visitata e decantata da Goethe così come venne da molti viaggiatori del Gran Tour e fu unanimemente da essi definita la “Regina Villarum”; ebbe la visita di Papi, Sovrani, Presidenti e dei Reali Inglesi nel 1921.

In essa si conservano alcuni stupendi affreschi del Cavalier d’Arpino e del Domenichino assieme ai succhi d’erba, simili ad arazzi di Ginesio del Barba oltre a preziose sculture tra cui quella di Clemente VIII di Taddeo Landini, lo scultore di moltissime opere della Basilica di San Pietro.

Dove siamo

VILLA ALDOBRANDINI
Via Cardinal Massaia, 18
00044 Frascati (Roma)

RECAPITI